IL METODO NEURAC E LA RIABILITAZIONE DEL PAZIENTE ATASSICO

Introduzione

Nella terapia neuromotoria di oggi viene considerato poco il “fattore allenamento”, ossia la capacità di reclutamento e di forza muscolare (anche un muscolo ipertonico è infondo un muscolo debole). Nasce da qui il nostro interesse verso uno strumento non ancora abbastanza conosciuto in riabilitazione: il Redcord Neurac®. Si tratta di una stazione di sospensione, che permette di lavorare riducendo l’onere sulle articolazioni e simultaneamente permette ai muscoli del tronco di lavorare tra fase dinamica e statica, in un continuo adattamento stimolando così i muscoli a lavorare di più, soprattutto quelli profondi che sono difficilmente stimolabili con i concetti e le tecniche conosciute e tradizionali.
Subito abbiamo pensato che sulla base di questi principi esso può essere un buon aiuto anche nell’ambito della riabilitazione di pazienti affetti da patologie neurologiche.

Abbiamo iniziato uno studio con una paziente atassica.

Che cos’è l’ATASSIA?

L’atassia (dal greco ataxiā = disordine) è un disturbo neurologico consistente nella mancanza di coordinazione   muscolare   che   rende   difficoltoso   eseguire   i   movimenti   volontari.   Il  centro   della coordinazione dei movimenti muscolari è il cervelletto, che elabora gli impulsi portati ai muscoli dal midollo spinale e dai nervi periferici.

I sintomi principali sono:
– problemi dell’equilibrio;
– mancanza di coordinazione fra tronco e braccia, tronco e capo, ecc;
– diminuzione del tono muscolare;
– difficoltà a controllare l’ampiezza del movimento (dismetria), tremore, oscillazioni;
– difficoltà di deglutizione e incoordinazione della parola (disartia);
– incoordinazione ai movimenti oculari (nistagmo),
– incontinenza. [S.Pavan]

L’atassia può manifestarsi anche a causa di infezioni virali, encefaliti, lesioni al sistema nervoso centrale o alla spina dorsale, oppure a causa di ingestione o contatto con sostanze tossiche come stupefacenti, alcool, radiazioni. L’atassia è anche il principale sintomo delle cosiddette “sindromi atassiche”, un gruppo di malattie rare neurogenetiche, generalmente progressive, gravemente invalidanti e attualmente incurabili, come per esempio l’atassia spinocerebellare, l’atassia di Friedreich, l’atrofia cerebellare, l’atassia olivo- pontocerebellare, l’atassia di Charcot-Marie-Tooth. [A.I.S.A. atassiaemiliaromagna.it]

Il cervelletto ha un ruolo fondamentale nel controllo, nella rifinitura e nella conformazione del movimento selettivo filtrando le attività muscolari indesiderate. Nel paziente atassico questi meccanismi di “rifinitura” sono danneggiati e il cervelletto riceve informazioni sbagliate causando problemi nel controllo di movimento. [B.E.B. Gjelvik] L’atassico ha difficoltà ad “assestarsi” nei passaggi posturali, nel cammino, ecc… e per stabilizzarsi ha bisogno di più punti d’appoggio possibile.

Il ruolo del TRONCO

Il tronco è la massa centrale del corpo, le funzioni dell’area centrale sono: l’equilibrio, il controllo posturale e un riferimento stabile per la funzione degli arti. Il movimento in tre piani, frontale, trasverso e sagittale, consente il trasferimento del peso, il gioco reciproco tra emisoma destro e sinistro e la possibilità in incrociare la linea mediana con gli arti. [B.E.B. Gjelvik]
Il capo e il collo sono strettamente connessi con il tronco, quasi fossero una sua estensione, e con la vista e gli  organi  vestibolari  raccolgono  informazioni  spaziali,  influenzando  a  loro  volta l’orientamento  e l’equilibrio. Il tronco ha un grande ruolo anticipatorio per qualsiasi attività funzionale, perciò è importante conservare sia la mobilità, che la stabilità e selettività. [E. Muller]

Partendo da questi concetti si può capire quanto sia importante dedicare molta attenzione al tronco nella riabilitazione del paziente neurologico.
Nell’atassico il tronco perde soprattutto la sua stabilità perché tono posturale e tono muscolare sono alterati, più bassi rispetto alla soglia di attivazione, questo lo si nota maggiormente nelle posture antigravitarie, per esempio in stazione eretta, dove si osservano vere e proprie oscillazioni/adattamenti e ricerca di appoggi stabili per “fissarsi” con gli arti.

L’insieme dei muscoli profondi e superficiali del tronco vengono anche chiamati “core”, e può essere considerata come una “catena cinetica”, cioè un insieme di muscoli che lavorano in sinergia. Dato che la rappresentazione del tronco a livello della corteccia senso motoria (Homunculus) è scarsamente rappresentata, l’attivazione del tono posturale si presenta più difficile e non solo nel paziente neurologico. L’attivazione avviene soprattutto nel contesto delle reazioni posturali, sia in modo di feedback che in feddforward. Nel paziente atassico sono però difficoltose tutte due queste modalità perché la gravità incide in maniera predominante, ossia quando la componente atassica si evidenzia con maggiore incidenza.

Così il Redcord Neurac può diventare uno strumento utile in cerca di stabilità.

 

Che cosa è il metodo Neurac®?

Ormai da alcuni mesi abbiamo integrato l’utilizzo quotidiano del metodo Neurac® (NEURomuscolar ACtivation) nel trattamento dei nostri pazienti. Esso nasce da medici e fisioterapisti norvegesi come un approccio attivo di trattamento riabilitativo per pazienti con disturbi cronici dell’apparato muscolo scheletrico (problemi al tratto lombare e cervicale come discopatie e ernie, problemi alle spalle e agli arti inferiori), pazienti post-operatori e in alcune tipologie di pazienti neurologici.

Il DOLORE, INFORTUNI,  o l’INATTIVITA’ alterano la capacità del cervello di “accendere” i muscoli corretti, nel momento giusto e con la giusta quantità di forza. Questa perdita di controllo muscolare, compromette la  capacità  di  stabilizzare  un’articolazione  mentre  quella  vicina  si  muove,  portando  a  strategie  di movimento sbagliate -compensi-, tensioni muscolari e dolore.

Il metodo Neurac consiste in un metodo di trattamento che combina:

  • esercizi in sospensione attraverso funi, fasce e corde rigide o elastiche
  • alti  livelli  di  stimolazione  neuromuscolare  con  lo  scopo  di  ripristinare  la  forza,  la  stabilità  e  il controllo del movimento fuori dal dolore.

La letteratura scientifica ha dimostrato l’efficacia del metodo Neurac®  in pazienti affetti dalle più comuni patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, ma anche nella riabilitazione post operatoria (si può allenare la muscolatura anche nei primissimi tempi post-operatori in cui non è possibile dare il carico all’arto) e in ambito sportivo come prevenzione di infortuni, tanto che ormai diverse squadre di alto livello lo hanno inserito nei loro allenamenti.

Per spiegare come può un unico strumento essere utile a un paziente affetto da lombalgia acuta e un giovane atleta, è sufficiente sapere che tutti gli esercizi possono avere 5 livelli di difficoltà, che consentono quindi di dosare il carico di lavoro e di conseguenza l’impegno neuromuscolare. Proprio per questa possibilità di accedere a vari livelli di difficoltà proviamo a vedere come in quale misura è indicato anche nelle patologie neurologiche, nel ns. caso con paziente atassica. Le evidenze in letteratura sono ancora scarse ed il nostro lavoro cerca delle evidenze sul lato pratico –applicabile.

Ciò è possibile solo grazie alle corde elastiche, le quali tolgono una parte del peso corporeo permettendo al paziente di concentrarsi sul pattern di movimento senza l’interferenza del dolore o dei compensi.

Più recente risulta essere l’interesse della comunità scientifica sull’applicazione del metodo Neurac in ambito neurologico: esistono solo delle prime evidenze in letteratura sul miglioramento di forza, equilibrio e stabilità dopo tale trattamento in pazienti con problemi neurologici.

A nostro avviso tale interesse è fortemente giustificato per questi motivi:

  1. le  maniglie  e  le  funi  del  Redcord  creano  una  base  di  appoggio  instabile,  questo  aumenta  la domanda di stabilità e di controllo muscolare. Questo è uno stimolo molto forte per l’attivazione della muscolatura profonda e stabilizzante del corpo.
    LAVORARE IN CONDIZIONI INSTABILI PER LA RICERCA DELLA STABILITA’
  2. ogni esercizio richiede l’attivazione di gruppi muscolari multipli in modo funzionale, non singoli muscoli in maniera isolata (allenamento globale del corpo)
  3. la compressione delle articolazioni stimola i recettori articolari = aumenta cosi l’input propriocettivo
  4. Redcord permette di lavorare su tutti i piani di movimento
  5. Redcord permette di graduare la difficoltà dell’esercizio con la possibilità di aumentarla progressivamente.

Altre volte può essere usato come “terza mano”: il sostegno di un segmento corporeo attraverso le fasce, ci permette di avere due mani libere per facilitare il movimento/controllo di un determinato distretto.

 

Considerazioni

Pensiamo che i problemi di equilibrio dei nostri pazienti in parte siano dovuti all’inattività e alla debolezza muscolare. La nostra ipotesi è che con l’allenamento intensivo sul Redcord potrebbe migliorare  il controllo riducendo il rischio caduta e per migliorare l’autonomia.
Per quanto sopra detto, a nostro avviso il paziente atassico potrebbe avere dei benefici da questo tipo di trattamento, e merita sicuramente di essere indagato ulteriormente con studi più approfonditi per avere risultati che possono confermare.

 

 

Alessia Girolami e Anna Biasi

Fisioterapiste del Centro di Riabilitazione Elisabeth Muller