IL BAMBINO

Questo piccolo – grande ESSERE merita tutta la nostra attenzione e sia i genitori che la società dovrebbero contribuire a formarlo. Non basta “accudirlo” ma farlo crescere nel modo corretto per il suo domani da persona adulta.

ACCUDIRE vuol dire prendersi cura, ossia nutrirlo, tenerlo pulito, proteggerlo MA far

CRESCERE vuol dire stimolarlo, educarlo, formarlo ed armarlo per una vita non sempre facile.

Già nella vita intrauterina, nelle primissime settimane di gestazione si forma il sistema nervoso centrale, ossia il cervello. Il cervello è l’organo più importante che dirige e controlla tutte le nostre funzioni, sia esse organiche, motorie, sensibili e cognitive. Ci distingue dalle altre specie e distingue i vari esseri umani tra di loro. Quanto è piacevole trovarsi con delle persone educate, colte, disponibili e coraggiose.

All’inizio della gravidanza c’è una vera proliferazione delle cellule nervose, ossia un’intensa divisione cellulare fino a creare quasi un surplus, ma man mano questi fili di collegamento diventano più grossi. Questi “fili” (dendriti) si collegano a dei neuroni con delle sinapsi (punto di trasmissione). La creazione di sinapsi continua per tutta la vita secondo gli stimoli e secondo le necessità e si specializzano. Le trasmissioni a livello sinaptico diventano più veloci quando vengono usate molto frequentemente.

Capendo questo si capisce anche perché la gravidanza è una fase importante, importante per il feto ma anche importante per le mamme. Una gravidanza felice rende anche il bambino felice.

STIMOLARE

Dal primo momento gli stimoli sono importanti, i primi sono senz’altro più cutanei, (pelle, calore ecc.) per poi passare a quelli uditivi, visivi (voci, musica, persone e le loro facce ecc. ecc.). All’inizio i primi movimenti avvengono grazie a dei riflessi innati, sono riflessi importanti per garantire la sopravvivenza del neonato.  Ma un po’ alla volta questi riflessi diminuiscono quando il bambino inizia ad imparare, grazie al mondo circostante e ai vari stimoli. I primi movimenti sono di massa, muove la testa ed il corpo, sono ancora movimenti grossolani e poco finalizzati, ma con l’esercizio e l’esperienza diventano più selettivi: “scopre” il proprio corpo, tocca, tasta e manipola. Tutto ciò richiede uno spazio giusto, oggetti adatti, ambiente stimolante e così attività e riposo si alternano. Cominciano anche le varie interazioni tra il sé ed il mondo e sono interazioni belle ed edificanti quando avvengo con un certo modo e stile.

La plasticità del cervello (Premio Nobel a Rita Levi Montalcini) resta per tutta la vita ed i  molti stimoli ed un certo  vissuto riescono a dare qualità e fanno  scoprire un mondo bello ed infinito.

EDUCAZIONE

L’educazione inizia da subito impostando ritmi ed orari che devono essere rispettati SEMPRE, solo così il bambino mangia, dorme ecc. I ritmi come l’alternanza tra sonno e veglia e gli orari per i pasti garantiscono al corpo ed alla mente un benessere.

Già da subito si inizia con il “NO, SI, GRAZIE, PREGO, PER FAVORE”. Se il bambino ti passa un oggetto, tu adulto dovresti ringraziare descrivendo magari l’oggetto, o facendo vedere cosa si può fare con questo oggetto, a cosa serve, insegnando e spiegando. Se lui vuole qualche cosa, deve, un po’ alla volta, chiedere “per favore”.

Deve capire da subito che il NO è no e non “forse o magari”, o peggio un “SI” dato per stanchezza.

Quando diventano più grandi anche l’educazione diventa più ampia: 

a)    comportamento corretto a tavola (insegnare che non si mettono i gomiti sul tavolo, come tenere le posate, come tagliare tenendo il coltello in modo corretto);

b)    il rispetto verso le persone (il TU moderno non va bene, si deve capire e distinguere fra persone di un certa età, tra persone di una certa posizione come gli insegnanti, le varie autorità). Nel rispetto viene incluso anche quello per la natura e per le altre creature, come gli animali.

ESPERIENZA

Il bambino deve poter fare delle esperienze, anche se talvolta si sporca o fa delle cose “strane”. Gli educatori, genitori ed insegnanti devono creare un mondo a misura dei bambini, essere d’esempio e purtroppo non tutti gli adulti lo sono.

Nelle esperienze ci sono sia fallimenti che gioie. Il piccolo piange quando la torretta cade, da più grande subentrano delle frustrazioni scolastiche e da adolescente le prime pene d’amore. Si dovrà saper insegnare che tutto questo fa parte della vita, guidarli ed insegnargli ad elaborare IL BELLO ED IL BRUTTO nella giusta misura, pretendendo però che loro diano sempre il LORO meglio.

Forse l’opera più grande dell’uomo è educare ed accompagnare i ragazzi verso una vita ricca, bella e stimolante e senza nessuna iper protezione che tarpa le ali per il volo della vita.    

  • Nessuno si prende più il tempo per stare con loro, di rispondere alle loro mille esigenze e domande
  • Non possono più fare esperienze, per attento QUA o attento LA. Stando con loro, siamo noi adulti che dobbiamo lasciarli fare e proteggerli in caso di bisogno, senza tragedie per piccoli disguidi o cadute.
  • L’amuchina è importante ma devono pur poter toccare sassi, terra, animali senza per questo essere disinfettati  e con l’amuchina sempre pronta. Uno studio ha dimostrato che i bambini dei contadini hanno un sistema immunitario molto più sviluppato, motivo per il quale hanno meno malattie, meno allergie e meno stress.
  • In caso di qualche disturbo, ma anche in presenza di patologie vere, la diagnosi arriva sempre in ritardo perché osservare, capire richiede tempo e così è inutile parlare di diagnosi precoce o di intervento precoce.
  • Noto che i bambini spesso vengono chiamati “ AMORE” e così perdono perfino una parte della loro identità e personalità. Poi vengono chiamati amore anche se si comportano male e così non capiranno mai la differenza tra il male ed il bene; il complimento e la critica.
  • Forse con i tempi moderni mancano contesti che in presenza di tanti fratelli, famiglie patriarcali potevano subentrare a tante esigenze di un bambino, ma dato che siamo in un epoca diversa dobbiamo saperci adattare
  • La giornata del bambino è sempre strutturata. Non ha più tempo libero dove avrebbero la possibilità di sperimentare, inventare e decidere da solo. Manca perfino la noia, nella quale LUI dovrebbe da solo trovare delle soluzioni ed attività.

RICORDATE CHE IL BAMBINO E’ IL NOSTRO VERO PATRIMONIO e non sono i soldi in banca.  

Elisabeth Muller Veronese